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Le mascherine di allineamento dentale in plastica posizionate sulle arcate dentarie, subendo le forze masticatorie, si abradono e si usurano liberando particelle di microplastiche che vengono poi ingerite 
 

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Microplastiche

Quali sono le conseguenze per la salute dell’uomo?

Secondo l'
Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri Milano, siamo quasi all’anno zero. Quel che è dimostrato è l’ingresso di queste sostanze nella catena alimentare umana: ogni anno ingeriamo tra 39.000 e 52.000 particelle di microplastica. Incertezze e lacune su eventuali meccanismi patogenetici non consentono però alla comunità scientifica né alle istituzioni di prendere decisioni consapevoli, condivise e basate su prove certe. 

Sergio Bernasconi, professore ordinario di Pediatria all’Università degli studi di Parma, membro della commissione scientifica dell’associazione Medici per l’ambiente ISDE Italia, afferma “La plastica è ormai arrivata sulle nostre tavole: può essere ingerita e – anziché espulsa dalle feci – venire
assorbita da fegato e intestino. A contatto con l’apparato gastrointestinale, queste particelle potrebbero determinare una risposta immunitaria anomala o facilitare la trasmissione di sostanze tossiche o patogene.”

Seguire il
principio di precauzione sembra quindi una norma di buon senso. Soprattutto nei confronti dei bambini, fisiologicamente più fragili. “Cautela e una particolare attenzione sono raccomandabili per il periodo fetale e i primi anni di vita: i bambini non sono adulti in miniatura, hanno caratteristiche proprie e vengono a contatto con l’ambiente in modalità che li rendono potenzialmente più esposti alle contaminazioni esterne. Durante la vita fetale, piccole alterazioni metaboliche possono rendere il soggetto più suscettibile e portare a manifestazioni patologiche – come diabete di tipo 2 o aterosclerosi – anche molti anni dopo”.

L' ISDE Medici per l'Ambiente promuove una campagna nazionale per la prevenzione dei rischi per la salute da esposizione da plastica.

Sottolinea l’Authority Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), le particelle più piccole (nanoplastiche) sono in grado di penetrare nelle cellule umane, con potenziali rischi per la salute. Non solo: iniziano a emergere riscontri del potenziale ruolo giocato dalle microplastiche sugli effetti cancerogeni dell’inquinamento aereo. Servono però ulteriori ricerche e maggiori dati per trarre conclusioni definitive. 

La Commissione Europea ha quindi deciso di rilanciare: contenere e ridurre l’inquinamento da plastica come l’unica strategia possibile per prevenire eventuali danni negli anni a venire.

Il Parlamento Europeo ha approvato una direttiva per eliminare gli oggetti “usa e getta” entro il 2030 e ridurre quelli pluriuso, curandone il corretto smaltimento.

L’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA), ha formulato un progetto per eliminare 36.000 tonnellate di microplastica dai cosmetici e dai detersivi all’anno a partire dal 2020.

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